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Il vostro amichevole Sindacalista di quartiere - s02e05 - NEMMENO RODARI

  • Immagine del redattore: Davide Farano
    Davide Farano
  • 5 apr 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Voglio ringraziare i miei genitori. Tra le tante cose che hanno fatto, tanti tanti anni fa mi hanno regalato un libro che mi ha cambiato la vita: Favole al Telefono di Rodari.


Rodari era un genio, ma come tutti i geni nostrani in un Paese di esterofili, un genio sottovalutato.


Io quel libro l’ho consumato. Così tanto, che alla fine non aveva più la copertina. Così tanto che l’ho ricomprato a mio figlio.


Perché quel libro è un compendio di lezioni che tutti dovremmo imparare.


Tra tutti i suoi personaggi, il mio preferito era Giovannino Perdigiorno: sempre a zonzo nei posti più incredibili, sempre pronto a trasmettere un pezzetto di realtà attraverso l’utopia; potevi compatire gli uomini di burro, sempre chiusi nei loro frigoriferi; oppure sognare ad occhi aperti di vivere nel paese con l’esse davanti, dove bastava un colpo di Scannone per far finire la guerra.


Non importa come, ma Rodari riusciva a farmi arrivare un messaggio, che io leggevo sempre con la meraviglia del bambino che vive in me.


E ancora oggi, tra gli scrittori che mi hanno cambiato la vita, io al primo posto ci metto lui.


E mi voglio immaginare il ritorno di Giovannino. In Italia.


Giovannino Perdigiorno era un grande viaggiatore. Viaggia e viaggia, una volta capitò in un Paese a forma di stivale. “Che bel Paese” disse Giovannino guardandosi intorno. Peccato che nel guardare verso l’alto, non vide una buca per strada, grande come il buco più grande della forma di formaggio più grande del mondo.

Ahi” disse, mentre il perone scricchiolava.

Che succede?” esclamò una guardia fuoriuscendo da un cespuglio.

Scusi, ma Lei era nascosto dietro un cespuglio?” domandò Giovannino.

Certo, stavo aspettando gli studenti” rispose il vigilante.

Ahhh – continuò Giovannino – per fargli attraversare la strada. Molto gentile.”

No no no. Per manganellarli!”

Scusi, cosa ha detto?”

Ho detto: per manganellarli. Hai problemi, bello? Ne vuoi due anche tu?”

Giovannino scosse la testa e si allontanò il più velocemente possibile mormorando tra sé e sé: “che strano strano Paese”

Cammina e cammina, arrivò vicino ad un edificio in costruzione, che pareva crollato da poco. Giovannino si avvicinò ad un capannello di persone e domandò: “Cosa è successo?”

Niente di che – rispose uno di loro – è crollata una trave e sono morti 5 operai”

“Ma è terribile!!!” esclamò Giovannino.

Mah, neanche tanto. In media direi. Leggermente sopra, a esser sinceri”

Cosa vuol dire: in media?”

Che ne muoiono mediamente tre al giorno in questo Paese”

Sul lavoro?”

No. Di lavoro.”

Giovannino, inorridito, si incamminò pensando tra sé e sè: “che strano, spaventoso Paese”

Cammina e cammina, arrivò davanti ad una villetta di periferia, accerchiata da una serie di ambulanze e di macchine della Polizia.

Cosa è successo qui?” chiese Giovannino allarmato.

Un femminicidio.” rispose un uomo.

Non conosco questa parola” disse Giovannino Perdigiorno “nel mio Paese non esiste”.

Un uomo uccide una donna”

Uccide?”

Sì, pone fine alla sua vita. Da dove arrivi tu, che non sai queste cose?”

Incredibile. Succede spesso?”

Non molto spesso...una volta ogni 3 giorni, all’incirca”

Ma è tantissimo!!!!” urlò Giovannino.

Giovannino non resse più. Si girò e cominciò a correre cercando disperatamente come uscire dal Paese a forma di stivale.

Giunto in vista del confine, vide un gruppo di giovani chini sui cellulari. Stavano piangendo.

Giovannino rallentò, preoccupato.

Perchè piangete?”

Perchè i Ferragnez si sono lasciati”.

Giovannino si voltò, attraversò il confine, e non si voltò mai indietro.


No, forse nemmeno Rodari ce l’avrebbe fatta.

 
 
 

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