Il vostro amichevole Sindacalista di quartiere - s01e05 - La Regione Pasticciona
- Davide Farano
- 2 dic 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 4 dic 2023

Oggi non avevo tanta voglia di scrivere, perciò vi pubblico il tema di mio figlio: LA REGIONE PASTICCIONA.
LA REGIONE PASTICCIONA
i temi dei bambini disillusi
C’era una volta, in un Paese lontano lontano - un Paese che credeva di far parte del Primo Mondo, forse del Secondo, magari del Terzo, adesso vediamo se ci stiamo nel Quarto, è venuto fuori che siamo nel Quinto, che faccio signora? Lascio??? - c’era una volta, dicevamo, la Regione Pasticciona.
La Regione Pasticciona stava bella paciarotta al centro del nord del Paese. Era una bella regione, con monti, fiumi, laghi, cosche mafiose, ‘ndrine e giardini verticali.
Tutti gli elementi di cui sopra andavano d’accordo tra loro, il che è sempre giusto da sottolineare perché andare d’accordo non è mica scontato, eh.
Il capo della Regione Pasticciona veniva scelto dai suoi abitanti, ma da tanti anni il capo scelto era un Capo Pasticcione.
Prima schifavano la bandiera del Paese e chiamavano terroni quelli di altre Regioni, considerandoli diversi da loro, non ho capito se diversi nel senso di inferiori perché quando chiedevo a mio papà quello imprecava a denti stretti manco fosse Germano Mosconi.
Poi però i terroni hanno cominciato a essere tanti e a poter partecipare alla scelta del capo.
Allora i Partiti Pasticcioni hanno consigliato ai Candidati Pasticcioni di cambiare strategia: e così hanno spostato il “confine identitario” più a sud, prendendosela con altri.
E allora mettevano le spille con la bandiera del Paese, urlavano prima i Paesani, e dicevano che quelli che scappavano dalle guerre non scappavano veramente, perché addirittura portavano le scarpe e avevano i telefonini come quelli di mio zio e i muscoli come quelli di John Cena ma più scuri. Ora anche questi sono diversi, ma siccome sono tanti e non c’è più nessuno più a sud con cui prendersela (a parte i pinguini), i Partiti Pasticcioni dicono che questi, guerra o non guerra, non possono essere cittadini del Paese. Così non scelgono il Capo Pasticcione.
I Capi Pasticcioni della Regione Pasticciona erano proprio pasticcioni: uno si faceva chiamare Celeste, è stato persino in prigione perché non era chiaro perché donasse i soldi della Regione Pasticciona ad alcuni ricchi che hanno delle grosse cliniche; il Celeste adesso è uscito dalla prigione e ha detto che forse vuole provare a fare il Capo Pasticcione del continente. Non posso scrivere quello che ha detto il mio papà.
Un altro Capo Pasticcione ha detto che la Sanità Pubblica e la Sanità Privata sono equivalenti e mamma si è messa a piangere perché nonna in ospedale c’ha messo 18 mesi per scoprire che era malata ed è morta. “Di stenti come un cane” dice sempre mio papà. Questo Capo (che è il capo di adesso) aveva anche un aiutante, tipo Bubu per Yoghi, che andava in giro a dire che se la gente guariva dal Covid era merito dei ricchi con le cliniche.
Tra tutti i Partiti Pasticcioni i miei preferiti sono quelli che una volta l’anno si mettono le corna e vanno su un prato e che prima urlavano “ce l’abbiamo duro”.
Non so cosa avessero duro, ma penso fosse il cuore.
E non so perché non lo urlano più, perché a me sembra che sia più duro di prima.
Spero che questo tema vi piaccia.
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