Il vostro amichevole Sindacalista di quartiere - s01 - Speciale di Natale - Il canto di Natale di Matteo - parte 1
- Davide Farano
- 20 dic 2023
- Tempo di lettura: 2 min

Che serie saremmo senza uno Speciale di Natale???
Saremmo una serie scrausa.
E noi invece lo Speciale di Natale ce l'abbiamo. Vi presentiamo in 3 comode uscite quotidiane, a partire da oggi, "il Canto di Natale di Matteo - storia del delirio di un politico ricco".
Buona lettura!
C’era una volta un politico ricco. Ma ricco forte eh. Però non era il più ricco di tutta la storia dei ricchi politici. Quello più ricco però era morto. Morto come il chiodo di una bara. E adesso il più ricco era lui.
Tanti anni prima era stato persino di Sinistra, ma adesso gli importava essere ricco.
Trattava tutti male, diceva a tutti “stai sereno” e poi rubava i posti migliori.
Anche sull’autobus.
Anche all’autista.
A lui piaceva un sacco essere ricco e trattava i suoi sottoposti come i poveri. In effetti erano poveri.
La notte di Natale era tutto solo a contare i suoi soldi (perché era ricco) quando all’improvviso le campane cominciarono a suonare in maniera lugubre.
Il ricco politico si spaventò molto, e il suo spavento crebbe quando cominciò a sentire un rumore sferragliante.
Poco dopo apparve una visione raccapricciante: un anziano, vecchio come una mummia, stava in piedi davanti a lui. Era trasparente, indossava degli occhiali da sole, perdeva pezzi e in una mano stringeva un mazzo di chiavi che arrivava fino a terra.
Il politico ricco lo guardò con aria sbigottita.
Il vecchio cadente dal sorriso smagliante e fuori luogo disse una sola parola, e tutto cambiò.
Disse semplicemente: “Cribbio”
Il politico capì subito. Era quello più ricco di lui. Era il suo fantasma. “Maestro. Come stai?”
“Sono venuto a salvare la tua anima”
“Ah. E le chiavi?”
“Sono le chiavi del pullman per i giocatori del Monza. Le devo portare con me. Per l’eternità. Ora vieni”
Dissolvenza
I due sorvolano una piazza gremita di persone. “Chi sono?” chiede il politico ricco. “Lavoratori – rispose il fantasma– qui è quando hai modificato l’articolo 18 e ti hanno fatto nero”. “AH!”
Dissolvenza
Ora sono sopra ad un seggio elettorale. “Dove siamo?”. L’ectoplasma sbuffa e sibila: “non dove, ma quando. Siamo il 4 dicembre 2016, il giorno del referendum, quando ti hanno fatto nero”. “AH!”
Dissolvenza
Ora sono in una stanza con altre due persone: una è lui, più giovane, più magro. All’epoca andava a correre. Non forte come Gianni Morandi, però correva. L’altro è di spalle, non riesce a riconoscerlo. All’improvviso però tutto è chiaro. Sente sé stesso pronunciare la frase: “Enrico, stai sereno!”.
Guarda il suo Mentore.
Il suo Mentore guarda lui e sorride.
“AH!”
Dissolvenza
E’ di nuovo nella sua casa. Il Fantasma lo incalza: “Hai capito? - chiede – Hai capito la lezione? Hai capito chi sono?”
“Sei il fantasma della politica del passato!!!”
“Bravo. E mi consenta, cosa ci faccio qui?”
“Sei venuto per farmi rivivere i miei più grandi successi politici!!!”
Il Fantasma scuote la testa e se ne va. Prima di uscire si volta, guarda il politico ed esclama: “stai in guardia, riceverai la visita di altri due fantasmi.”
Il politico dice: “Due??? Allora sono stato bravo”
L’ectoplasma scuote la testa, sferraglia le sue chiavi, e se ne va sulle note dell’inno del Milan.
fine parte 1
Comentários