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Diario di Bordo ANFFAS - Giorno 30

  • Immagine del redattore: Davide Farano
    Davide Farano
  • 8 nov 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Stato di agitazione.

Giorno 30. Proverbialmente parlando.


Cerco tra la saggezza popolare.

-"Non ci sono più le mezze stagioni."

No dai... Un po' di autunno pare esserci da 'ste parti....

Ma non c'entra niente con i nostri discorsi.


-"Chi ben comincia è a metà dell'opera."

A metà novembre sarà un nuovo inizio... Alle porte dell'inverno, le parti si ritroveranno per parlare di noi. Aspettiamo fiduciosi. E questo un po' c'entra.


-"Il lavoro nobilita l'uomo... "

E anche la donna. Che nel caso di ANFFAS pare le lavoratrici sfiorino il 90 % della forza lavoro, come ricaviamo dai dati forniti dall'agenzia immaginaria VSD ( VeroSimilDate).


Sostiamo un po' su questa massima della tradizione, in questi ultimi giorni di sospensione della trattativa che ci riguarda direttamente.

Mi pare possa c'entrare.


Il lavoro nobilita le lavoratrici e i lavoratori.

Ecco qui... come rimettere a nuovo un concetto.

Ma se è vero che la frase trova paternità in Charles Darwin... Facciamola evolvere in una interpretazione attuale.

La teoria dell'evoluzione dei concetti.

È diventato un proverbio e lo conosciamo talmente bene che ho la sensazione neanche ci si soffermi più sul suo significato.

Ai proverbi più celebri capita.


Lavorando mi nobilito...

Con il lavoro si attiverebbe quindi un vettore ascendente che porta una crescita personale a chi lo esercita.

Bello no?

È una lettura plausibile e positiva di ciò che si vuole intendere.

Teniamola buona.


Spazziamo via le interpretazioni maligne. Quelle che inducono a ricercare il significato di quella formula in una presa in giro filosofica ai danni di chi deve avvertire come riconoscimento sufficiente l'eventuale crescita interiore.

A compensazione di una retribuzione economica insufficiente.

Questo alimenterebbe sgradevolmente un'altra pericolosa distorsione del mondo del lavoro che riconosce i "working poor" : il lavoro povero.

Terribile.

Eppure esiste.


No, no... Anffas non lo approverebbe di certo e non ne creerà i presupposti. Vero?


In questo clima di ritrovato dialogo che si attiverà al tavolo di trattativa per il CCNL, voglio pensare alla versione positiva.

Con il rivendicare ci si rivolge all' auspicio.

"L'ottimismo è il profumo della vita" recitava Tonino Guerra.


E questa interpretazione positiva possa essere a sostegno e rinforzo di un risultato adeguato.

Le lavoratrici e i lavoratori di Anffas, hanno la possibilità di nobilitarsi per la quotidianità del loro lavoro di cura.

Lo sguardo aperto sull altro, per favorire la sua possibilità di autodeterminazione e il suo diritto ad esercitare una cittadinanza attiva.... Cose che alimentano una crescita morale.


Non è tutto scontato però. Non è un passaggio automatico.

Le lavoratrici e i lavoratori che si nobilitano con il lavoro meritano un plauso in più.

Perché non è per quello che fanno che ciò avviene, ma per come lo fanno.

Non recitano una parte...ma sono una parte.

Anzi, aggiungerei che, anche grazie a quella "nobiltà" ora siamo stati pronti a rivendicare con forza la sottoscrizione di un contratto giusto.

Perché è chiaro che se il lavoro nobilita noi lavoratori e lavoratrici... È altrettanto chiaro che lavoratori e lavoratrici nobilitano il lavoro.


La forza morale che esercitiamo per sostenere i nostri diritti è la stessa che impegnamo ogni giorno per i diritti di chi ha svariate forme di fragilità.

Se non fosse così, ci sarebbe da preoccuparsi.

Anffas stessa, per ciò che propone, avrebbe dovuto preoccuparsi di un nostro atteggiamento passivo e silenzioso in questa fase.

Una forza lavoro passiva non è una risorsa.


Noi adesso ci immaginiamo un tavolo, una trattativa, una soluzione rivolta verso l'alto. E chi sta al tavolo faccia lo stesso.... Possa fare un lavoro nobilitante. Creando futuro alla risorsa umana.

L'unica in grado di far evolvere i concetti e i proverbi.

L'uomo e la donna nobilitano il lavoro. Nell'evoluzione delle cose, penso che anche Charles Darwin si sarebbe detto d'accordo.

E dato che "con le buone maniere si ottiene tutto" noi continueremo a dare voce, nella fiducia che "chi ha tempo non aspetti tempo".


E chi più ne ha più ne metta.

 
 
 

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